Mauro Natale:”Non accetto l’affondo del Direttore dell’Arpa Molise sulle nostre aziende, ree - a suo dire - di ricattare il territorio offrendo posti di lavoro in cambio del rilascio delle autorizzazioni per l’ampliamento degli stabilimenti.
Le nostre aziende - quelle che offrono un posto di lavoro assolutamente dignitoso sotto ogni aspetto - non ricattano nessuno, ma sono ostaggio degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni, Arpam e Regione Molise, lo ribadisco, perché conosco le loro storie.
Come dicevo qualche giorno fa, è assurdo che un’autorizzazione ambientale nel nostro Paese richieda in media dai 14 ai 21 mesi, rispetto ad un termine massimo di 150 giorni previsto da una direttiva europea. In Molise, poi, ci vogliono anni… che dire, allora?
Va bene che siamo in Italia, una nazione sfregiata dalla corruzione, dall’assenteismo e dagli scandali infiniti, ma a tutto c’è un limite! Passare dalla parte del torto, in questa circostanza, non ci sto.
Noi chiediamo semplicemente che le istituzioni preposte al rilascio delle autorizzazioni (Regione Molise e Arpam) rispettino i tempi previsti dalla legge.
Poi, se le aziende chiedono agli enti deroghe in materia ambientale, è perché la legge lo consente. Non si tratta di favori,di lassismo o di stranezze.
In altre regioni, mi preme aggiungerlo, il costo delle autorizzazioni (pari a 20-30mila euro) viene in parte coperto dalla pubblica amministrazione. In Molise, no! Resta tutto a carico delle imprese, con un chiaro svantaggio competitivo per quelle localizzate qui da noi”.
Più in generale, i tempi di rilascio delle autorizzazioni ambientali in Europa evidenziano situazioni molto variabili. Certo è che l'Italia è agli ultimi posti in Europa, dietro la Francia. Il severo verdetto arriva da un recente studio di Confindustria, che ha condotto un'analisi comparativa sul rilascio dell'Aia per gli stabilimenti industriali.
Se si prendono in considerazione determinati settori, per esempio le cementerei e le chimiche, il rilascio delle autorizzazioni avviene in un tempo che varia dai tre ai cinque anni. Tantissimo, se si pensa che in Belgio e in Austria si va da un mese a un anno. In Francia il tempo previsto per legge è di 8 mesi, ma nella pratica mediamente le istruttorie hanno registrato una durata di circa due anni. In Germania la legge prevede che il rilascio debba avvenire in 7 mesi. Nel Regno Unito si va dai 4-6 mesi per gli impianti nuovi ai 9 mesi per quelli esistenti. Veloci anche Danimarca e in Finlandia dove mediamente sono necessari 6 mesi.
Di fatto, le tempistiche per il rilascio dell'autorizzazione possono variare da 7 a 12 mesi.
L'altro scostamento registrato dallo studio di Confindustria è quello sul periodo di validità dell'Aia, caso in cui nuovamente l'Italia tocca il record della durata più breve: 5 anni (6 e 8 anni per aziende certificate ISO14001 o Emas), contro i 15-20 anni del Belgio. La Francia addirittura non ha un periodo di validità prestabilito e copre pertanto tutta la vita utile dell'impianto, anche se ogni 10 anni l'azienda deve effettuare un bilancio ambientale ed essere imposte ulteriori prescrizioni. In Olanda, Austria e Romania la durata è di 10 anni che scendono a otto in Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna.